venerdì 6 luglio 2007

Tempi contraddittori: Live Earth

Non vorrei sembrare polemico, o forse sì lo voglio, ma domani ci sarà il Live Earth (“l’evento che cambierà il futuro del mondo”)

Lode all’intento delle superstar (e delle major che stanno loro dietro) della musica di sensibilizzare i potenti della terra e tutti noi al problema dell’ambiente, attraverso mega concertoni sparsi per tutti i continenti.

Ma mi chiedo: tutto ciò servirà davvero allo scopo? Ossia creare coscienze ambientaliste?

Secondo me no, se non in minima parte....
Dipenderà, certo, molto da come ognuno di noi vorrà vedere questo evento, ma, purtroppo sono convinto (per scarsa fiducia e troppo cinismo) che servirà a molto altro e che questo altro con la coscienza in questione avrà ben poco a che fare:

possibilità di vedere sul palco e ascoltare tutte insieme le più grandi personalità della musica; di partecipare, di persona o idealmente via tv, vai radio, via internet, via telefonino (e chi più ne ha più ne metta), ad un grande evento collettivo (ed eventi di questo genere sono sempre molto coinvolgenti sul piano emotivo); possibilità delle star di sembrare impegnate, in prima linea, sensibili ai problemi (perché impegnarsi è cool!!!!), salvo poi avere, dal giorno dopo, comportamenti tutt’altro che a impatto zero (per carità non tutte!!!).
Non scordiamoci poi che le major della musica godono letteralmente nei giorni successivi a questi eventi, perché le vendite di cd aumentano sensibilmente.
Boccata di ossigeno salutare per l'industria discografica..un po' meno per il pianeta, visto che, com'è facile intuire, tutta la gran cassa suonerà non proprio con grande risparmio di energia...

No, purtroppo, il Live Earth non cambierà il mondo: il mondo rimarrà quello di sempre...
Ma se avrà fatto riflettere e soffermare sul problema anche uno solo di noi , allora forse avrà raggiunto il suo scopo.

domenica 24 giugno 2007

Se (1)

Oggi il creativo è sul tetto
parodia che non ti ho detto.
Se accettare è nuova luce
tenui origami
le parole che ho disperso.
Oggi è un ergastolo in breve
dice il poeta
(il ragazzo ride)
ma qui si consuma ancora
il metronomo del nostro tempo.

Tempi precari

In tempi precari, la mia anima incerta non trova paradossalmente altro di meglio, che lo strumento impalpabile e sfuggente della parola, per appena tratteggiare la transitorietà e la fuggevolezza dell'esistere .